Seiunisa, il progetto dell’università di Salerno che trasforma in startup le idee degli studenti

Coltivare talenti e idee innovative emergenti. Sono i due pilastri della missione di Seiunisa (Student Entrepeneurship & Innovation), programma sostenuto e finanziato dall’università di Salerno per 1 milione di euro.

Coltivare talenti e idee innovative emergenti. Sono i due pilastri della missione di Seiunisa (Student Entrepeneurship & Innovation), programma sostenuto e finanziato dall’università di Salerno, gestito dalla Fondazione dell’università di Salerno e rivolto ai suoi studenti per aiutarli a trasformare le loro idee in vere e proprie realtà imprenditoriali. «Siamo partiti due anni fa con un concetto originale – espone Roberto Parente, professore responsabile del progetto –. L’università reinveste le sue risorse, circa 1 milione di euro per il primo anno, per favorire creatività, innovazione e sviluppo imprenditoriale. La possibilità è aperta in modo paritetico a tutti gli iscritti all’ateneo che, una volta superato il bando, avranno la possibilità di creare una rete di contatti con i protagonisti del mondo dell’innovazione, come esperti e possibili investitori».

I tre step del progetto

L’iniziativa è unica e originale nel suo genere e, come dichiara il rettore dell’università di Salerno, Vincenzo Loia, «vede l’ateneo tra i primi a rispondere all’esigenza dei giovani di intraprendere percorsi di autonoma imprenditorialità – dichiara il rettore Vincenzo Loia –. Gli studenti sono un potenziale e la nostra regione si è sempre distinta per numero di startup innovative. Il progetto vuole valorizzare tutto ciò, iniziando a costruire opportunità concrete che possano fornire spazio di creatività ed espressione, anche grazie al milione di euro messo a disposizione dalle risorse dell’università per il primo anno». Il piano Seiunisa si sviluppa in tre step: il primo, riservato a 50 studenti, è potenziato con 120 ore di intense attività di formazione, tra cui workshop metodologici e laboratori tecnologici, più un sostegno economico di 3 mila euro; il secondo, che si chiama Innovation community, che permette – sempre dopo una prima fase di formazione – a team di studenti accompagnati da un innovator (con specifiche competenze ed esperienze) di candidarsi con un vero e proprio modello di business per poi confrontarsi in una pitch competition alla presenza di personalità di spicco nel mondo dell’imprenditoria; infine, il terzo programma è riservato a chi vuole effettivamente far partire una startup.

Le idee degli studenti

«Nel primo anno di Seiunisa ne sono partite 14 – racconta il professor Parente – che hanno avuto a disposizione i costi di costituzione, come l’atto notarile, e un incentivo di 5 mila euro per un percorso di validazione fatto di ricerche di mercato, partecipazione a eventi di innovazione e sviluppo di prototipi». È il caso di Alfred, che ha l’obiettivo di sviluppare soluzioni intelligenti per ottimizzare i processi produttivi e per favorire i servizi in ambienti complessi e critici. «Si tratta di un system integrator di assistenti virtuali basati su intelligenza artificiale – spiega il co-fondatore Stefano Bini –. Ne abbiamo immaginato un’applicazione nel settore dell’education, così che diventi un professore virtuale di supporto sia allo studente, aiutandolo a esporre in una sorta di interrogazione ma senza la pressione del giudizio, sia all’insegnante, che può individuare gli argomenti su cui le classi hanno più lacune». Da Seiunisa è nata anche Bioentesi, focalizzata sulla produzione di strumenti per migliorare l’outcome delle operazioni chirurgiche che ricostruiscono i legamenti. «Per fare questo genere di operazioni – espone il co-fondatore Giacomo Cortella – sono necessarie delle viti per tenere insieme il legamento all’osso, che spesso non si integra perfettamente al corpo umano. La nostra idea è realizzare una matrice di collagene funzionalizzata e arricchita con un segnale biologico e delle cellule staminali del paziente per migliorare le integrazioni della vite».

Costruire il futuro

Il concetto cardine che ha portato alla fondazione del progetto Seiunisa è semplice: «Il futuri non aspetta, va costruito sin da subito». Sono le parole del rettore Loia, che ribadisce come i campus dell’università di Salerno si impegnino «a essere il catalizzatore per le menti creative, supportando lo sviluppo del potenziale imprenditoriale dei giovani e contribuendo così all’innovazione su scala globale. Siamo consapevoli che il futuro dell’innovazione non è confinato a singoli ambiti geografici o settori specifici. Pertanto, il nostro obiettivo è creare un ambiente in cui gli studenti possano apprendere dalle eccellenze nazionali e dialogare con realtà internazionali e nel frattempo cementificare le proprie idee di innovazione tecnologica e culturale».

 

[leggi l’articolo sul Corriere della Sera]