Gli Innovators di SEIUNISA hanno incontrato Attilio Palumbo, laureato in Ingegneria Civile per l’Ambiente ed il Territorio presso l’Università degli Studi di Salerno, dal 2013 è Project Manager di iniziative nazionali e internazionali, per progettualità sia private che sostenute dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri o dalla Commissione Europea.
A tu per tu con Attilio Palumbo
Post covid l’UE ha posto la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale come temi centrali degli investimenti. La sua visione le ha permesso di vedere, già da diversi anni, queste due tematiche come prioritarie nei vari progetti lanciati. Quale potrebbe essere, secondo lei, la svolta in un prossimo futuro? In quali ambiti immagina che potrà evolversi il concetto di innovazione?
L’innovazione è presente su tantissimi ambiti, che spaziano dalla cosmetica alla motricità, dall’ingegneria a tanto altro. Il covid ha creato uno scossone iniziale, ma ha anche frenato l’interesse per le tematiche ambientali a favore del tema della salute delle persone. Guardando anche agli equilibri negli scenari geopolitici internazionali, possiamo dire che veniamo dal periodo di pace più lungo di sempre: speriamo duri, ma uno scossone geopolitico come uno scontro tra le grandi potenze potrebbe creare dei disallineamenti. Per preparaci a fronteggiare queste eventualità possiamo, quindi, creare dei business digitali, magari anche internazionali, affinché si possa essere indipendenti da ciò che succede in un singolo stato. Tra gli ambiti in cui si farà innovazione ci saranno di sicuro il Machine Learning, il Web3.0 e la Digital Health.
L’università resterà sempre la scelta primaria di formazione che lo studente intraprenderà dopo la scuola superiore, oppure ci sono corsi di specializzazione più brevi e specifici?
Ci penso da diversi anni ed è proprio per far fronte a questa esigenza che nasce Talents4Planet. La stessa commissione europea, nel 2022, si è espressa a favore delle microcredenziali come strumento di integrazione dell’ossatura fornita dalla formazione universitaria; tale necessità è ora evidente e lo sarà sempre più in futuro a causa della velocità stessa del digitale e per via del fatto che le università sono più restie a cambiare i programmi dei corsi di laurea. Immaginando un futuro ancora più veloce, si prediligeranno le microcredenziali per la formazione diretta, mentre l’università resterà più diretta verso la pura ricerca.
Come state sviluppando il tema della sostenibilità sociale e del welfare assieme al tema della sostenibilità ambientale?
Lo spazio di coworking di The Green Hub è luogo fisico di incontro e di aggregazione che consente uno sviluppo del territorio, aumentandone il valore grazie alla contaminazione delle idee e delle passioni delle persone che vivono questo spazio. A tutti forniscono delle conoscenze di base sui temi della sostenibilità ambientale affinché i futuri imprenditori possano rispettarle. Un impatto nel welfare è generabile proprio dando l’esempio, creando momenti di confronto e di diffusione nel territorio.
Greenhub può essere un modello di riqualificazione territoriale a cui ispirarsi e da applicare in zone metropolitane?
Anche valorizzare le frazioni delle aree metropolitane è importante e questo è anche il caso di The Green Hub che promuove questa idea anche in termini di marketing. Non è pura riqualificazione della frazione, ma una riqualificazione più ad ampio raggio, anche indiretta, in quanto l’obiettivo è riqualificare il modo di pensare dei giovani e il modo di fare impresa.
Quanto sta crescendo l’attenzione per il tema dell’e-health al The Green Hub?
Al The Green Hub non ci sono corsi su questa tematica anche per via del fatto che l’Hub non è stato ancora contattato da aziende in ambito sanitario e farmaceutico. Tuttavia, essendoci importanti investimenti nel settore, non si esclude che nel futuro nasceranno aziende del territorio che siano interessate a dei profili con queste competenze.
I consigli di Attilio Palumbo agli Innovators
Più consigli sono stati forniti ai futuri imprenditori durante l’intervento:
- Avere una vision board, un quadro di quello che vogliamo diventare o che vogliamo realizzare alcuni lassi temporali definiti. Tale attività è fondamentale per una startup, ma lo è anche per la valorizzazione di se stessi: è necessario mettere su carta degli obiettivi e perseguirli, anche se questi cambiano e vengono rivisti durante il processo;
- Non stare solo sui libri, ma soprattutto fare, mettersi in gioco e uscire dalla propria comfort zone: anche se la remunerazione economica non è soddisfacente e se il morale è basso, soprattutto nelle prime fasi è importante sperimentare per capire cosa si vuol davvero fare nella vita e per capire quali siano le proprie preferenze;
- Acquisire alcune competenze trasversali (Illustator, WordPress, gestione dei profili social, gestione dei lavori di un team o altro) è fondamentale per chi vuole fare impresa o anche per migliorare la brand reputation di sé stessi;
- Quando si presenta il prodotto del proprio lavoro, è bene essere entusiasti: in azienda si cercano persone appassionate, e il modo di esporre le proprie idee può cambiarne radicalmente il risultato;
- Ringraziare sempre chiunque abbia fornito un supporto in una qualunque fase del processo;
- Chiunque può seguire il modo dell’euro progettazione e può partecipare a questi bandi; non è necessario avere tutte le competenze richieste per lo sviluppo completo del progetto poiché, spesso, ci si troverà a delegare molti lavori ad esperti del settore, per cui non si è mai soli. Si può iniziare anche seguendo dei semplici corsi su YouTube, gratuiti, e poi eventualmente approfondire.
Chi è Attilio Palumbo
Gli anni post-laurea sono di sperimentazione continua e caratterizzati dalla parola “fare”, essenziali per la sua crescita personale e professionale: nel 2011 si lancia nella sua prima impresa, Virtuos Italy, un sito il cui obiettivo era quello di raccogliere le buone pratiche ambientali in uso nei vari comuni italiani. Da questa esperienza non trae alcun profitto, ma acquisisce una serie di competenze trasversali (come Illustrator, WordPress, organizzazione dei lavori in un team e gestione dei profili social), che gli saranno poi utili durante tutta la carriera.
Dal 2015 si focalizza sulla progettazione e sull’autoimprenditorialità: grazie alle competenze acquisite al corso “Project Cycle Management, come si scrive e gestisce un progetto”, vede per ben sette volte finanziate e realizzate le sue idee, come Green Generation. Questa esperienza si rivelerà fondamentale per la realizzazione del The Green Hub.
Nel 2018 ha fondato il The Green Hub a Cava de’ Tirreni, punto di riferimento per startup e innovatori che investono sui temi del digital e della sostenibilità ambientale. Non è solo uno spazio di coworking, ma al contempo è incubatore per startup e luogo di alta formazione (gratuita) su competenze specifiche richieste dalle aziende. Tramite il brand “Talents4Planet”, infatti, il The Green Hub si pone da intermediario tra i futuri lavoratori e le aziende del territorio, ed effettua questo matching anche attraverso degli hackathon. L’aggettivo “Green” racchiude un concetto ampio, ovvero non solo contempla la sostenibilità ambientale e l’impatto zero in senso stretto, ma rimarca l’esigenza e l’obiettivo di formare una generazione di talenti che siano sensibili alla tematica del Climate Change e che abbiano le competenze della “just transition”.
Dal 2019 è Director of Support and InfoCenter presso la corporate VYVO Inc., gruppo che si sviluppa lungo differenti rami: “HELO”, ramo il cui obiettivo è quello di sviluppare smart devices in grado di raccogliere ed elaborare dati sulla persona tramite sensori e algoritmi all’avanguardia, come smartwatch oppure smart scale Blockchain ed NFT, il cui obiettivo è quello di aggregare e anonimizzare i dati prodotti da dagli smart devices di HELO affinché il cliente possa mantenere sempre la proprietà dei propri dati Web3 Digital health.